Con il termine ‘Vamping’ si intende un fenomeno ormai sempre più comune tra gli adolescenti ma che sta raggiungendo anche gli under 13. Rimanere svegli tutta la notte per inviare tweet, chattare su Whatsup e Snapchat, postare commenti su Facebook o foto con Instagram: è la nuova moda dei teenager, i nativi digitali.

Molti sono gli ottimi articoli che puoi trovare sulla rete su questo argomento.
Un interessante Report annuale riferito al 2017 redatto dalla redazione di ‘Adolescienza.it’ ben illustra e chiarisce il fenomeno. Quì puoi leggere l’articolo.

In questo articolo vorrei approfondire il problema del Vamping cercando di darti delle indicazioni che non sono delle regole assolute ma linee guida che possono aiutarti a trovare la giusta soluzione per educare tuo figlio ad un uso equilibrato dei media digitali.

Oggi è la norma che i bambini hanno un’agenda sempre più fitta di impegni tra scuola, sport, musica e altro. Tutto questo tende a lasciare poco spazio allo sviluppo dei loro interessi e molto spesso queste attività finiscono per diventare degli impedimenti alle loro relazioni sociali e a tutte quelle cose che più amano fare.

Ecco allora che i ragazzi approfittano della notte, quando i grandi sono a letto, per ritrovarsi insieme a parlare o guardare video su Youtube e più puntate di seguito delle loro serie tv preferite con il binge-watching.  Un modo per prendere possesso della loro vita, libertà che durante il giorno non hanno.

E’ giusto che tu come genitore ti preoccupi di questo problema anche perché ha delle notevoli conseguenze di rendimento in molti aspetti della vita del bambino/ragazzo.

La Dott.ssa Maura Manca in un suo intervento afferma:

Il problema del VAMPING ossia delle attività notturne dei ragazzi in rete è decisamente ancora troppo sottovalutato considerati i numeri e le conseguenze: stiamo parlando del 62% che rimane sveglio fino a tarda notte per chattare, parlare o giocare con gli amici e il fidanzato, a guardare video o serie in streaming, e un 15% che si sveglia sistematicamente, anche dopo essersi addormentato, per controllare le notifiche. Il dato è più basso negli adolescenti dagli 11 ai 13 anni, scendendo al 40%, nonostante sia sempre molto alto se si tiene in considerazione la giovane età e i danni che crea la deprivazione di sonno.
Il problema è molto grave perché questi ragazzi dormono troppo poco e male, il sonno è intaccato da un punto di vista quantitativo e qualitativo e va ad interferire sulla concentrazione, sull’attenzione e quindi anche potenzialmente anche sul rendimento scolastico e sull’umore, rendendoli più irritabili ed instabili, spiega la dott.ssa Maura Manca, presidente dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza.
“Il sonno serve per riequilibrare e per recuperare, mentre questi ragazzi vivono all’estremo creando così un terreno troppo instabile su cui possono insorgere disagi emotivi e comportamentali”.

Cosa puoi fare

Innanzitutto devi accorgerti che il fenomeno è un problema e devi considerarlo come un comportamento errato. Devi altresì renderti conto che il bambino ha i suoi tempi e non puoi oberarlo di molteplici attività. La vita è già abbastanza stressante per noi adulti, per cui cerca di fargli condurre una vita più serena non prendendogli troppi impegni extra scolastici. Piuttosto potresti programmare di trascorrere del tempo con lui. Da grande te ne sarà grato!

Compreso questo devi correre all’azione ponendo delle regole chiare e condivise a cui tu stesso come genitore devi adeguarti per dare l’esempio.

Riassumo i concetti in 3 regole fondamentali:

  1. Insegna a tuo figlio a porsi delle priorità e a gestire bene il tempo.
    Saper mettere al primo posto le cose che hanno la priorità fa parte del diventare adulti responsabili. Dialogo in famiglia, compiti e lavori domestici sono cose più importanti di navigare senza scopo.
  2. Insegnate a tuo figlio a seguire dei valori, non delle regole.
    Non puoi vigilare su tuo figlio 24 ore su 24. Inoltre, l’obiettivo che hai come genitori non è controllarlo ma aiutarlo ad usare le sue facoltà di ragionare. Perciò, invece di dare molto risalto a regole e punizioni come se fossero la cosa più importante, fai appello al senso morale di tuo figlio.
    Che tipo di reputazione vorrebbe avere? Per quali caratteristiche vorrebbe essere conosciuto? Il tuo scopo è aiutarlo a prendere sagge decisioni, con o senza la tua presenza.
  3. Insegnate a vostro figlio a riflettere prima di postare qualcosa.
    Aiutate tuo figlio a farsi domande del tipo: “Il commento che sto per postare potrebbe ferire qualcuno? Questa foto come influirà sulla mia reputazione? Mi sentirei in imbarazzo se i miei genitori o un altro adulto vedessero la foto o leggessero il commento? Cosa potrebbero pensare di me? E io cosa penserei di qualcuno che postasse commenti o foto del genere?

Per navigare in Internet non basta la conoscenza tecnica, ci vuole anche buon senso, come del resto per guidare. Pertanto, il tuo ruolo di genitori è fondamentale. Dopotutto, è come dice Parry Aftab, esperta di sicurezza in Internet: “I ragazzi conoscono la tecnologia, i genitori conoscono la vita”.

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